Allora non tutti sanno di questa nostra “avventura” che vede come protagonisti Io (schiro), Marco (marcopk) e Fabrizio (gtr), tre vespe un furbone ed i colori del Vespa Club Venezia... bene, vi racconto com'è andata:
Partenza in quel di San Pietro di Feletto mercoledì 13 ore 5:00 che poi magicamente sono diventate le 6:00...
All'altezza di Feltre una grossa
bestemmia invade l'abitacolo, era la risposta ad una domanda stupida
e fin troppo ovvia fatta così per caso: “Abbiamo tutti la Carta di
Identità?” Con conseguente ritorno all'ovile per prelievo di C.I.
dimenticata da uno di noi... (niente nomi per privacy ma è quello
più basso).
Ricomincio:
Partenza in quel di San Pietro di
Feletto mercoledì 13 ore 8:00, tappa obbligata a Fussen in
cruccolandia per rifornimenti vari... (weinerschnitzel ottima)
Ripartenza ore 15:00 direzione
Stoccarda, autostrada no limits ma infinitamente monotona...
Insieme ai navigatori maciniamo strada
su strada in direzione di Stoccarda e le cose sembrano andare
finalmente per il verso giusto immaginandoci già una buona cenetta
nella magnifica Colonia... quando cominciano i primi rallentamenti...
Si rallenta parecchio fino a ritrovarci
in coda in quella che dovrebbe essere la regina di tutte le strade la
AUTOBAHN, di li a poco capiamo che sarà dura arrivare... La A7 e la
A8 sembrano la Salerno-Reggio Calabria tedesca, un cantiere dietro
l'altro. Sfiniti e provati riusciamo a lasciarci alle spalle la
Germania per fare un piccolo tratto di Olanda che ci traghetta in
Belgio, dove troviamo il Diesel più economico di tutto il viaggio
(il più caro ovviamente è in Italia con differenze anche di 25
centesimi e più al litro). Qui mi soffermo un attimo per dire che
pur non essendo a pagamento, le strade Belghe sono di gran lunga
migliori di quelle tedesche, normalmente una corsia in più, molto
scorrevoli ed illuminate con un asfalto perfetto.
Arriviamo finalmente a Calais in
Francia verso le 02:00 e per fortuna troviamo quasi subito l'albergo
dove passeremo la notte.. Vi chiederete “eh già perché a
quell'ora sono tutti li pronti ad aspettarvi” in effetti giorni
prima di partire quando prenotai chiesi fino a che ora era possibile
fare il check in e la risposta fu un sollievo: 24/24H.
La mattina seguente possiamo
permetterci di svegliarci non presto, l'eurotunnel dista infatti solo
dieci minuti dal hotel così abbiamo tutto il tempo di fare colazione
con calma e scambiare due adesivi con un gruppo di Inglesi che a
bordo di Signore macchine stanno per partire anche loro, la meta però
è differente, Le Mans. Oggi fila tutto per il verso giusto, siamo in
anticipo sulla tabella di marcia, ci offrono una navetta un'ora prima
di quella prenotata, accettiamo subito! Passati i meticolosi
controlli Inglesi si parte.
Trentacinque minuti scarsi e siamo di
la della manica... Il tempo è meraviglioso, un sole che spacca come
pochi se ne vedono in UK, visto anche l'anticipo ne approfittiamo per
fare una tappa a Dover e vedere la famosa scogliera bianca. L'impatto
con la guida a sinistra è terrificante.. ti devi ricordare spesso di
tenerti sulla sinistra e quando da una stradina campagnola ti vedi
sbucare un'auto davanti non sai quasi da che parte andare.. Nostri
compaesani hanno preso addirittura una rotatoria in senso contrario..
Di li a poco decidiamo di ripartire,
Londra non è distante ma ancora non sappiamo cosa la strada ed il
traffico ci possano riservare. A circa metà strada abbiamo fame, due
contro uno decidiamo che il Burger King sarà il nostro pranzo.. Il
terzo dice che ci accompagnerà ma si limiterà solo a guardarci
mangiare... l'etica del buon italiano slow food lo assale, mentre io
e marco ce ne fottiamo. Alla fine s'adegua e dice che è pure buono.
Buhuhahaha abbiamo le prove! Cavolo c'è pure l'angolo Candyking che
a vuotarlo ci impiegherei due nano secondi..
Arriviamo a Londra e quindi in hotel
verso le tre, il tempo di scaricare valigie e vespe ed è subito
tea-time giusto per ambientarci un po'. L'hotel di stelle
praticamente non ne ha ma per quello che abbiamo pagato non ci sembra
male poi fino a venti giorni fa sarebbe stato addirittura perfetto,
infatti prima che spostassero il luogo della manifestazione distava
solo 300mt (robe da poterci tornare a gattoni) ora 10km dal nuovo
sito, il dome O2.
Terminata la pausa è ora di andare a registrarsi non prima però di aver fatto benza, il distributore è attaccato al hotel e la cosa ci sembra mooolto utile... Mentre facciamo rifornimento arriva un Inglese con la sua fantastica vespa douglas gs150 vs1 del 1955, gli faccio i complimenti e così incominciamo a parlare un po', scopro che lui è diretto dove andiamo pure noi perciò gentilmente gli chiedo se ci fa strada. Quei dieci chilometri in mezzo al traffico sono volati, mi rendo conto pure che al ritorno da soli senza Darren ci dovremmo affidare a san garmino...
Mi stupisce il fatto che lungo la strada non ci siano indicazioni per l'evento, anche il nostro nuovo amico inizialmente ha dei problemi a trovare l'accesso giusto...
Parcheggiate le vespe ritroviamo qualche vecchio amico che se l'è fatta tutta in vespa dall'Italia quasi in solitaria, riverisco. Mezz'ora e dico mezz'ora di strada a piedi dal parcheggio al sito vero e proprio che si trova giusto dall'altra parte del Dome, facciamo il check in e ci avviamo per prendere i gadget e vedere gli stand che si trovano in un luogo separato..
L'area è grande (anzi dovrei dire piccola) circa 3000mq ad occhio, tutta recintata con due stand di esposizione, due tendoni tipo quelli da sagra dove si presume sarà servita la cena di gala e poche bancarelle dove si vendono ricambi ecc. Rimaniamo un po' interdetti dal posto ma solo perché non abbiamo ancora visto i gadget difatti poi ci gireranno molto le eliche.. La busta contiene due magliette, quella dello sponsor che è anche passabile e quella dell'evento che anche se dovessi usarla come pigiama passerei notti insonni da quanto brutta è. Completa il tutto il solito porta badge, un pezzo di ferro col logo, forse un adesivo e carta, taaanta carta colorata. Una domanda, ma la solita, immancabile, forse obsoleta toppa dove è???
Un po' schifati decidiamo insieme a Darren di andarcene a bere una buona birra in un pub vicino al hotel, chiacchierando bevendo e mangiando si fa tardi e stanchi ritorniamo in stanza ed il primo giorno se ne va.
Suona la sveglia e mi ripiglio dalla catalessi, Marco è già pronto per la colazione mentre Fabri ancora dorme. Mi aspetto la classica colazione all'inglese ma purtroppo nel hotel di Inglesi neanche l'ombra, i gestori sembrano pakistani comunque di sicuro mussulmani, per questo niente bacon e non capisco perché nemmeno formaggio... Uova burro e marmellata, buona lo stesso.
Live motive di oggi è visitare la city ovviamente in vespa, vogliamo fare i turisti ma alla nostra maniera. Siamo fortunati perché a parte uno scroscio di un quarto d'ora la giornata offre un cielo blu ed un sole splendente. Spesso incontreremo piccoli gruppetti di vespisti conosciuti e non.
Arrivati a Trafalgar Square è ora di andare a mangiare, Fabri ci consiglia un posto dove è già stato e si mangia discretamente bene, si chiama La Cripta che è un self service ricavato nei sotterranei di una chiesa dove puoi tranquillamente mangiare tra le tombe. Finito di mangiare ci dividiamo, Fabrizio deve andare a trovare una nonnina che conosce che abita a Pimlico, un quartiere molto centrale e non molto distante da dove siamo. Ci separiamo verso le tre e mezza, mezzora, un'ora al massimo sono le ultime parole di GTR, io e Marco faremo un giro per il centro mentre aspettiamo la sua telefonata per riunirci.
Ci mancava da vedere Piccadilly Circus che è dietro l'angolo (sulla cartina) in realtà ci impieghiamo un po' per trovarlo.. Decidiamo di parcheggiare i mezzi e fare un piccolo giro a piedi per due foto. La Regina da una vetrina veglierà sulle nostre vespe.
Mentre ci avviciniamo al luogo del nostro parcheggio notiamo un gruppetto di vespisti (mi sembra piacentini) che stanno per andarsene, ci vedono arrivare e quindi ci aspettano, sembra che vogliano dirci qualcosa.. “Volevamo parcheggiare qui ma grazie a voi cambiamo posto” ci dicono indicandoci lo specchietto retrovisore.. Un emissario della Regina ci ha fottuto, 65 sterline di multa perché abbiamo parcheggiato in zona pedonale.. vai a fidarti della vecchia! Eravamo super incazzatissimissimi, il parcheggio non ci sembrava male, e poi siamo stati via meno di mezzora, giudicate anche voi dalle foto fatte dal Bobby che giorni fa abbiamo scaricato dal sito della Police londinese.
Giornata rovinata decidiamo di aggregarci ad un folto gruppo di vespisti che sta facendo il giro della città, alla fine ci si ferma tutti al solito ponte per le foto di rito, ne approfitto per un Uvabattesimo.
Sono le cinque e mezza ma gtr non doveva chiamarci?? Lo chiamiamo noi, ci dice che tra dieci minuti saluta la nonnina e ci raggiunge. Ci diamo appuntamento sotto la grande supposta (The Swiss Re Tower di Norman Foster) per le sei. Un'ora dopo non vedendo e sentendo nessuno lo richiamiamo, ci dice che il suo navigatore sé scaricato e che sta provando a raggiungerci, gli diciamo di seguire per il grattacielo più grande, quello di R. Piano e che quando sarà nei pressi vedrà tranquillamente anche la supposta. Un'altra ora dopo ancora nessuno, ma dove C.... è finito? Lo risentiamo, sta ancora girando, ci offriamo di andarlo a prendere ma con spirito di sufficienza ci dice che ce le può fare e che arriverà di li a breve... Fatte oramai mille foto a tutti gli edifici circostanti e passata anche un'altra oretta, stanchi di aspettare Marco lo chiama, si trova sul Tower Bridge, molto “gentilmente” gli intima di rimanere li, di non muoversi che lo saremo andati a prendere e finire questa farsa.
Torniamo in hotel ed abbiamo una piacevole sorpresa, troviamo i ragazzi del vespa club Morciano di Romagna che alloggiano anch'essi lì, alla mattina non li avevamo visti perché erano andati al circuito di Silverstone per mettere all'asta alcune cose di Simoncelli tra cui una fedele replica del suo casco, l'iniziativa “Road to London for Sic” vedeva partire 14 vespe proprio da Morciano in direzione Londra per la vendita di questi cimeli per beneficenza in concomitanza col GP inglese. Fatta la doccia, un kebab assieme e poi tutti a nanna.
Sabato è il giorno del giro organizzato, ci si trova tutti nel parcheggio del O2 Arena per una scampagnata si dice di un centinaio di chilometri.
Una volta partiti capiamo da subito che c'è qualcosa che non va, non c'è nessuno a bloccare il traffico per il nostro passaggio e non ci si aspetta ai semafori, risultato il lungo serpentone è già in mille pezzi... dopo poco il gruppo davanti imbocca l'autostrada.. già di suo alla vespa non piace molto l'autostrada se poi ci aggiungiamo un vento insistente e del traffico pesante ecco che il giro è bello che rovinato, molta gente infatti addirittura tornerà indietro. Fatti una trentina di chilometri finalmente usciamo, l'ambiente è già più gradevole passiamo piccoli paesi, strade di campagna ed in mezzo al bosco per finire in un parcheggio dove si farà sosta, vista l'ora si spera ci sia anche da mangiare... Ma niente di tutto ciò e dopo un quarto d'ora già si riparte verso il vespa village.
Lungo la strada di ritorno arrivo ad uno stop e girando la testa verso destra vedo un enorme parco, mi accorgo di essere già stato li, il posto mi è familiare.. Rifletto un attimo e mi viene in mente dove l'ho già visto, in una puntata dell'ispettore Barnaby, l'episodio “Painted in blood”.
Arriviamo al village dove ci riuniamo con gli Emilianoromagnoli (per non offendere nessuno) . Prima di andare a vedere cosa si mangia altro uvabattesimo con un simpatico ragazzo degli Ovi duri di Trieste.
Il pranzo è al sacco, anzi sacchetto che contiene un sandwich, una meletta, un sacchetto di patatine ed un brick di succo di frutta stop. Mmhhh dopo aver annientato il tutto chissà perché mi viene in mente un piatto di spaghetti al ragù... Il pomeriggio continua girovagando nei meandri di Londra scovando paesaggi poco turistici ma unici. Ricordo questo momento come molto divertente e genuino.
Tornati in hotel abbiamo giusto il
tempo di fare una doccia veloce e prepararci per la cena di gala che
si terrà sempre al Dome O2. Decidiamo di prendere la metro per la
serata e di lasciare a riposo le nostre vespe. Per non rischiare di
rovinarci la serata portiamo via 4 bottiglie di prosecco che avevano
passato la giornata nel frigo del hotel, giusto nel caso in cui alla
cena non venga servito alcol.. Noi veneti siamo previdenti in certi
frangenti.
Per quanto riguarda la cena meglio
sorvolare, non voglio fare la solita figura del Italiano a cui non va
mai bene niente.. Dico solo che tre mesi così e puoi farti le lastre
controluce. Per fortuna la compagnia degli emilianoromagnoli è di
prima classe, risate e battute a non finire e la serata passa
piacevole. Sul fine serata incontro anche Pinade, un vecchio amico
del Vespa Club Ramandolo sempre più fuori. Ci scoliamo un'ultima
bottiglia fuori dal hotel e ci diamo appuntamento al giorno dopo per
i saluti.
Domenica è il giorno designato per il
ritorno quindi già da appena svegli cominciamo a fare le valigie..
Gtr ha promesso ad un familiare di portarle a casa una borsa presa da
Harrods e ci chiede di fargli compagnia, fortunatamente Catia del VC
di Morciano si offre volontaria per accompagnarlo. Ci diamo
appuntamento alla mezza in hotel per fare il checkout, saluti e
partire.
Io e Marco avremmo approfittato di quel
tempo per disegnare la rotta di ritorno e definire le ultime cose.
Arriva mezzogiorno ma dei due nemmeno l'ombra, puntuale come svizzero
invece il pakistano ci bussa in camera e ci dice che è arrivato il
momento di lasciare la stanza. Bagagli alla mano carichiamo il
furgone, proviamo a chiamare gli altri ma non rispondono, decidiamo
allora di ammazzare il tempo facendo un giro e qualche ultima foto.
Armati di macchine fotografiche
iniziamo il nostro giro per la Londra B-side, quella più realistica
e veritiera; Tra le varie stradine scorgiamo edifici unici che come
una cartina al tornasole rispecchiano la vera town.
Camminiamo fino ad arrivare al parco di
London Fields dove ci sediamo per contemplare un po' di pace e
serenità guardando alcuni londinesi giocare coi loro cani, pensare
che quel posto potesse essere il luogo del vespa village sarebbe
stato sicuramente bello, ma altrettanto fuoriluogo.
Continuiamo a provare al telefono ma
nessuna risposta, sono irraggiungibili, pensiamo quindi che siano
nella metro in via di ritorno. Rilassati ci avviamo verso l'hotel
facendo però una strada diversa, alla fine di un vialetto vediamo un
bellissimo Pub e come si può dire di no ad un'ultima birra
londinese?! Le spine dietro al banco sono molte e la scelta è
difficile, ci facciamo guidare dal barista che ci consiglia una pinta
di Ale ovvero un' ambrata. Ci sediamo di fuori e cominciamo a parlare
del più e del meno, ci raccontiamo storie di vita passata. Il posto
comincia a riempirsi, molti sono infatti i giovani che si incontrano
per parlare, bere e mangiare due “robe” la domenica a pranzo,
cosa questa che mi risulta un po' insolita per la cultura Italiana,
noi tendiamo a distruggerci il sabato notte per poi cancellare dal
calendario la domenica mattina... Mentre ci gustiamo la birra e devo
dire che non se ne bevono molte qui di così buone, vedi gente di
diverso stampo, da un gruppetto di new-punk al ragazzo bene di Londra
passando per un manipolo di spagnole che si fumano tranquillamente
una canna di fianco a noi. Marco non si fa problemi e tanto meno io
anzi per l'ambiente che ci circonda mi sembra di essere a casa, tutti
fanno i fatti loro e finalmente non ci sentiamo turisti. Peccato la
birra è finita ed è ora di tornare al furgone. Strada facendo
notiamo un singolare e piccolo mercatino della domenica, nelle
quattro bancarelle abbozzate potevi comprare cose così diverse le
une dalle altre che solo nella fantasia di Andersen potrebbero
coesistere.. Queste due ore sono state in assoluto le migliori di
tutto il viaggio, per una volta ringrazio quel ritardatario di Gtr.
Filo e Catia non hanno neanche il tempo
di salutarci, sono già in mega ritardo per prendere il tunnel, noi
invece lo avremo nella prima serata, abbiamo ancora il tempo di fare
le cose con discreta calma, sosta pranzo e prendere anche la navetta
prima. Per il ritorno si decide di fare tutta una tirata,
alternandoci alla guida. Faremo prevalentemente strade Francesi anche
a pedaggio ma più scorrevoli e poco trafficate, metto solo una foto
però molto esplicativa.
In territorio Francese ci fermiamo per
rifornimento e scambio fascia con due ragazzi del vespa club Nettuno
che stavano ripartendo dall'area di sosta.. grandi, buon viaggio.
Seicento chilometri dopo siamo in
Germania ed è già ora di un altro pieno, l'autonomia in riserva del
furgone è davvero troppo poca, decidiamo di uscire dall'autostrada
sul primo paese abbastanza grande.. Il navigatore ci segna
un'infinità di stazioni di rifornimento, andiamo per la più vicina
ma con grande sorpresa non vi è la colonna per l'automatico, okay
passiamo al secondo, stessa cosa, ne giriamo sei o sette e sono tutti
chiusi senza automatico... perdiamo un'ora, in giro non c'è anima
viva, ma quel che è peggio cosa facciamo?! Fermi all'ultimo
distributore riflettiamo sul da farsi finché fortunatamente arriva
un signore che consegna giornali, chiediamo a lui e non con poche
difficoltà ci indirizza verso uno addirittura aperto. Mah!
Guidare dal tramonto all'alba è
un'esperienza che mi mancava ma è bello farlo sapendo di andare
verso casa e riabbracciare le persone che ami.
Ore 12:00 siamo arrivati ed un piatto
fumante di pasta ci aspetta!
molto bello ed esaustivo...bravo schirrus...me piase...mi avrie sofegà Gitierre...quello se n'è andato per la campagna inglese per vedere se trovava la principessa azzurra che lo baciava...scommetto!
RispondiEliminaHehehehehe, grazie Zio.
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